L’occupazione all’Alfa Romeo

Alla nascita nel 1910 l’azienda Alfa poteva contare su circa 250 dipendenti, cresciuti a 2.200 nel 1919 nella fase di ricostruzione dopo il primo conflitto mondiale e nuovamente ridotti a 1.200 all’inizio degli anni ’20 durante la prima crisi economica.

Negli anni successivi, con l’ampliamento delle capacità produttive e la diversificazione, il numero dei dipendenti continuò a crescere per superare le 6.000 unità nel 1937 e giungere alla ragguardevole cifra (per l’epoca) di 8.000 durante la seconda guerra mondiale quando la produzione di motori per aereo divenne una parte preponderante delle attività del Portello.

Già pochi anni dopo la quasi completa distruzione dello stabilimento, nel 1950, con l’inaugurazione delle prime catene di montaggio per la costruzione delle Alfa Romeo 1900 la forza lavoro era ritornata oltre le 6.000 persone e continuarono da quel momento a crescere, anche grazie all’apertura dei nuovi stabilimenti di Pomigliano e Arese, fino a raggiungere nel 1982 circa 30.000 dipendenti (qualche migliaio a Milano Portello, 19.000 ad Arese e 8.000 a Pomigliano d’Arco).
La profonda crisi iniziata negli anni ’80 ha portato ad un continuo ridimensionamento dello stabilimento di Arese, con la riduzione della forza produttiva a 16.000 persone nel 1986 e a 9.500 nel 1994, per giungere alla situazione odierna che vede il Portello chiuso, Arese con ancora circa 600 dipendenti e Pomigliano che ha ancora circa 5.500 lavoratori.